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L'Autore ripercorre la biografia di Laurence Feininger, vissuto quasi ininterrottamente a Trento dal 1938 al 1976, anno della sua prematura morte. Laurence, secondogenito di Lyonel Feininger e Jilia Berg-Lilenfeld, crebbe a Berlino e Weimar. A differenza dei fratelli Andreas e Lux, orientati verso le discipline della fotografia, del design, della pittura, seguì un personale percorso musicale. Quando la Germania imboccò la deriva del nazionalsocialismo, Laurence fu scosso da rivolgimenti interiori che si tradussero in sfide radicali: la ricerca sull' "antico" in musica, la conversione e poi il sacerdozio, l'impresa di trascrizione e edizione delle fonti polifoniche del Quattrocento. Seguirono la scoperta della policoralità romana del Seicento, l'animazione di un coro che ne restituisse la bellezza e non ultimo la raccolta delle fonti "gregoriane" disperse all'indomani della riforma liturgica decretata dal Concilio Vaticano II. Un cammino di vita, quello di don Lorenzo, costantemente teso alla ricerca del sublime quale strumento per educare una nuova umanità.